The Contemporary Art Travellers

Inaugura il primo aprile The Gilbert & George Centre a Londra, zona Spitafield. Chi non conosce questo istrionico duo di artisti che ha preceduto ed ha preparato la generazione degli Young British Artists come Angus Fairhurst, Damien Hirst, Sarah Lucas etc.

Gilbert & George

Gilbert & George dopo gli studi in Germania e Inghilterra si conoscono nel 1967 alla Central St. Martin’s School of Art di Londra, l’uno italiano Gilbert Prousch (San Martino in Badia, 1943) e l’altro inglese George Passmore (Plymouth, 1942). Vivono e lavorano insieme diventando un tutt’uno dal 1968 scegliendo come zona proprio il quartiere di Spitafield dove ora aprono il nuovo spazio.

L’arte di Gilbert & George sono loro stessi e la loro vita. Art for All, l’arte è per tutti. Si definiscono Sculture viventi e come tale si presentano. Sempre insieme e sempre elegantemente vestiti. Esporranno allo Stedeljik Museum ad Amsterdam, per la galleria Sonnabend NYC, la Galerie Konrad Fischer, Centre George Pompidou, Documenta a Kassel e nel 2007 si è tenuta la grande retrospettiva alla Tate Modern. Nel 1986 vincono il Turner Prize e nel 2005 rappresentano la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia.

I loro lavori iniziali sono soprattutto performances in cui compaiono personalmente in giacca e cravatta, su un tavolo canticchiando con le mani e volto dipinti di oro. Singing Sculpture 1969. Da qui svilupperanno un lavoro fotografico caleidoscopico in cui il titolo dell’opera è sempre presente come testo, come il duo di artisti e le opere saranno sempre in grande formato e su pannelli a richiamare visivamente le grandi vetrate delle cattedrali. Incredibilmente sono un duo, ma si comportano, vivono e lavorano come se fossero un’unica entità: entrambi creano il disegno continuando contemporaneamente le linee insieme e insieme eseguono il lavoro di post produzione che ora si può eseguire grazie alle nuove tecnologie. Così come completano le frasi l’un l’altro.

Si rivolgono soprattutto al mondo contemporaneo, alle città e specialmente alla grande città in cui hanno scelto di vivere, Londra, con il suo crogiolo di culture, di religioni, di realtà diverse, con le sue violenze, con le insoddisfazione e le frustrazioni dell’umanità che la popola.

Sono fantastici, allegorici, narrativi, figurativi, psichedelici, assurdi, moderni ma arcaici, surrealisti-grotteschi, intrisi sia di tragedia che di commedia, pieni di pathos, toccanti eloquenti della fragilità umana, dell’età e dell’esaurimento. Suggeriscono una filosofia ma non ne dettano i principi. In breve, l’arte di Gilbert & George è soprattutto un’arte visionaria – resoconti di un lungo viaggio attraverso la vita, emotivo, spirituale, psichico, cosmico, che inizia per le strade di Londra… Non finiranno mai di lavorare perché ritengono che la loro carriera sia in continua evoluzione.

“Eravamo immortali, saremo immortali”

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On April 1st, the Gilbert & George Centre opens in London’s Spitafield area. Who does not know this histrionic duo of artists who preceded and prepared the generation of Young British Artists such as Angus Fairhurst, Damien Hirst, Sarah Lucas etc.

Gilbert & George’s art is themselves and their life. Art for All, art is for everyone. They define themselves as living sculptures and present themselves as such. Always together and always elegantly dressed. They will exhibit at the Stedeljik Museum in Amsterdam, for the Sonnabend NYC gallery, the Galerie Konrad Fischer, Center George Pompidou, Documenta in Kassel and in 2007 the great retrospective was held at the Tate Modern. In 1986 they won the Turner Prize and in 2005 they represented Great Britain at the Venice Biennale.

Their initial works are mainly performances in which they personally appear in suits and ties, on a table humming with their hands and faces painted in gold. Singing Sculpture 1969. From here they will develop a photographic and chaleidoscopic work in which the title of the work is always present as text in the work in which they appear and the works will always be in large format and on panels to visually recall the large windows of cathedrals.

Incredibly, they are a duo, but they behave, live and work as if they were a single entity: both create the drawing by simultaneously continuing the lines together and together they carry out the post-production work which can now be done thanks to new technologies. As well as complete each other’s sentences.

They turn above all to the contemporary world, to cities and mainly to the big city in which they have chosen to live, London, with its melting pot of cultures, religions, different realities, with its violence, with the dissatisfaction and frustrations of the humanity that populates it.

They are fantastical, allegorical, narrative, representational, psychedelic, absurdist, modern yet archaic, surrealist-grotesque, inflected with both tragedy and comedy, filled with pathos, touchingly eloquent of human frailty, age and exhaustion. They suggest a philosophy but do not dictate its tenets. In short, the art of Gilbert & George is a visionary art, above all – reports from a long journey through life, emotional, spiritual, psychical, cosmic, that begins on the streets of London…

They will never finish work because they feel their career is always evolving.

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