A settembre, a Firenze, durante la Biennale Internazionale dell’Antiquariato ci sarà una mostra raccolta, segreta, intima nel cuore di un giardino…..

Varchiamo la porta di questo palazzo fiorentino ed entriamo nel giardino, la fine dell’estate si percepisce da un leggero mutamento dei colori, dal sapore dell’aria, da una sensibile variazione nel cielo. Pochi scalini ed eccoci a noi: gli appartamenti affacciati sul giardino ospitano oggetti e sculture, opere su tela, incisioni e carte; il luogo intimo e domestico accoglie l’intrusione degli artisti che hanno accettato il nostro invito.
Il titolo della mostra “The Garden’s Heart” nasce ascoltando l’omonima canzone di Natasha Khan e Jon Hopkins che ci collega romanticamente a questo posto, suggestivo e pieno di storia, di storie, di alberi e fiori. Giardino che ci rimanda al “Giardino segreto”, il celebre romanzo scritto nel 1910 da Frances Hodgson Burnette, con il suo messaggio di forza, bellezza e rinascita e ancora, in senso più metaforico, all’hortus conclusus come ricerca della serenità ma anche di introspezione ed identità, dove i cinque sensi siano appagati.
Mirabilia: naturalia e artificialia
Wunderkammer, la camera delle meraviglie o gabinetto delle curiosità. Se all’esterno la natura fa da sé, l’interno si affolla di cose. Oltre alle opere abbiamo chiesto agli artisti di portare qualcosa di prezioso o speciale o semplicemente degno di nota, i mirabilia – ovvero cose che suscitano meraviglia – come una fotografia, un libro, un oggetto collezionato, un ritaglio di giornale, una strofa di una canzone… Il mobilio dello studiolo diventa parte della mostra, i comò sono i plinti per le sculture, sul tavolo disponiamo libri e carte.
Il percorso espositivo vuole svilupparsi nel mentre, nel fare: gli artisti sono liberi di arrivare ed installare le proprie opere in un secondo momento, spostando qualcosa, riposizionandolo; lo spettatore si troverà di fronte ad un allestimento non ancora concluso, ma in divenire continuo, anche con solo piccoli movimenti, slittamenti. Una mostra condivisa, costruita e stravolta di continuo durante i giorni di apertura.
In occasione della XXXIII della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze vi aspettiamo per scoprire gli interventi di Marco Belfiore, Federico Cavallini, Michele Chiossi, Daniela Comani, Claudia Di Francesco, Armida Gandini, Yonel Hidalgo, Ornaghi & Prestinari, Giovanni Ozzola, Salgar, Aldo Sergio, Greta Schodl, José Antonio Suárez Londoño insieme ad un maestro del ‘500 come Albrecht Dürer, alle nature morte del Giorgio Morandi senza tempo, alle scene campestri di Giuseppe Viviani, grandissimo incisore toscano.
La tematica della mostra, visto il titolo dato, è legata alla natura, alla botanica, al giardino segreto ed intimo – anche in senso metaforico – all’hortus conclusus come ricerca della serenità ma anche introspezione ed identità e dove i cinque sensi siano appagati.
Le opere di oggi degli artisti invitati si alterneranno a lavori più storici ed incisioni di maestri, il mobilio dello studiolo diventerà parte dell’allestimento dove potranno essere installate sculture ed opere.
Per informazioni e materiale stampa:
Piazza dell’Indipendenza 27 Firenze
email thegardensheart@gmail.com
whatsapp 339 8403860
In collaborazione con The Contemporary Art Travellers























ENG TXT
We cross the door of this Florentine palace and enter the garden, the end of summer can be perceived by a slight change in colours, by the flavor of the air, by a noticeable variation in the sky. A few steps and here we are: the apartments overlooking the garden host objects and sculptures, works on canvas, engravings and papers; the intimate and domestic place welcomes the intrusion of the artists who accepted our invitation.
The title of the exhibition “The Garden’s Heart” was born by listening to the song of the same name by Natasha Khan and Jon Hopkins which romantically connects us to this place, evocative and full of history, stories, trees and flowers. Garden that refers us to the “Secret Garden”, the famous novel written in 1910 by Frances Hodgson Burnette, with its message of strength, beauty and rebirth and again, in a more metaphorical sense, to the hortus conclusus as a search for serenity but also for introspection and identity, where the five senses are satisfied. Mirabilia: naturalia and artificialia Wunderkammer, the chamber of wonders or cabinet of curiosities. If nature takes care of itself on the outside, the inside is crowded with things. In addition to the works, we asked the artists to bring something precious or special or simply noteworthy, the mirabilia – or things that arouse wonder – such as a photograph, a book, a collected object, a newspaper clipping, a verse of a song … The furniture in the study becomes part of the exhibition, the dressers are the plinths for the sculptures, we arrange books and papers on the table. The exhibition itinerary aims to develop in the meantime, in the making: the artists are free to arrive and install their works at a later time, moving something, repositioning it; the spectator will find himself faced with an installation that is not yet finished, but in continuous evolution, even with only small movements and slippages. A shared exhibition, built and continually changed during the opening days.
On the occasion of the XXXIII International Antiques Biennial of Florence we look forward to seeing you to discover the interventions of Marco Belfiore, Federico Cavallini, Michele Chiossi, Daniela Comani, Claudia Di Francesco, Armida Gandini, Yonel Hidalgo, Ornaghi & Prestinari, Giovanni Ozzola, Salgar, Aldo Sergio, Greta Schodl, José Antonio Suárez Londoño together with a 16th century master like Albrecht Dürer, the timeless still lifes of Giorgio Morandi, the country scenes of Giuseppe Viviani, a great Tuscan engraver.
The theme of the exhibition, given the title given, is linked to nature, botany, the secret and intimate garden – also in a metaphorical sense – the hortus conclusus as a search for serenity but also introspection and identity and where the five senses are satisfied. Today’s works by the invited artists will alternate with more historical works and engravings by masters, the furniture in the studio will become part of the display where sculptures and works can be installed.



Lascia un commento