Arte Fiera riapre le porte dal 13 al 15 maggio 2022 con 142 gallerie divise in tre sezioni curate e su invito che affiancano la Main Section per approfondire altrettanti ambiti importanti per l’identità della fiera: l’arte moderna e del dopoguerra storicizzato (Focus), la pittura del nuovo millennio (Pittura XXI), la fotografia e il video (Fotografia e immagini in movimento).
Terza edizione fisica sotto la direzione artistica di Simone Menegoi.

Fuori Fiera, in città
Performance di Tino Sehgal in Piazza Maggiore
Venerdì e sabato per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, Leone d’Oro all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. L’intervento, a cura di Lorenzo Balbi, che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore vedrà la partecipazione di 45 interpreti, i cui corpi e gesti verranno utilizzati da Sehgal come materiale artistico per comporre una grande opera. Il suo lavoro vi è infatti una profonda riflessione sul valore e sullo spazio dell’arte visto e vissuto come esperienza diretta e fisica dell’opera.
Oratorio S. FIlippo Neri – Carlos Garaicoa
Carlos Garaicoa è il protagonista dell’interazione con il settecentesco spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, luogo molto amato dal pubblico, con un’installazione a cura di Maura Pozzati in collaborazione con Galleria Continua, attraverso la quale l’artista cubano intende approcciare la storia del luogo, ricordandone la distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha consentito di recuperare un capolavoro dell’architettura barocca bolognese.
POST-RUIN Andreas Angelidakis – Palazzo Bentivoglio
Al centro dell’esposizione è la grande installazione POST-RUIN Bentivoglio (2020), che attraversa le tre sale. L’opera, da cui prende il titolo la mostra, rimanda al passato dell’edificio e fa parte di una serie in cui il concetto di rovina viene sovvertito rendendo l’opera utilizzabile a piacimento dal pubblico. Si compone infatti di elementi modulari attraverso i quali è possibile modificare gli spazi, assemblandoli. L’installazione diventa una scultura utilizzabile per vivere lo spazio e osservare le altre opere. Nei tre ambienti espositivi sono infatti presentati dei video ambientali o proiettati su schermi; assieme a questi viene esposta una serie di piccole sculture realizzate tramite stampanti 3D e in grado di rendere reali le visioni architettoniche progettate al computer dall’artista. Nella prima sala, infine, il pubblico è accolto da due grandi wallpaper realizzati per l’occasione.
Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini è nato a Bologna cento anni fa. Seguiamo la traccia con un maestro come Roberto Longhi che plasmò lo sguardo di Pasolini e lo instradò verso una passione, quella per l’arte figurativa, che lo accompagnerà lungo tutto il suo poliedrico percorso creativo. Una vera e propria folgorazione. Da qui prende le mosse la mostra Folgorazioni figurative nei nuovi spazi espositivi del Sottopasso di Piazza Re Enzo. Un percorso per scoprire come le grandi opere della storia dell’arte si siano innestate nel lavoro cinematografico di Pasolini, in un dialogo senza fine
Fronte Retro, Italo Zuffi – MAMBO
Curata da Lorenzo Balbi e Davide Ferri, Fronte e retro è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, tocca alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente.
OPLA’. Performing activities di Silvia Fanti (Xing)
• Jacopo Benassi (1970), fotografo, artista e perfomer noto per la crudezza del suo linguaggio, propone Unisex, un intervento in uno spazio inatteso: le toilette dell’area Infopoint della fiera. L’artista farà gli onori di casa nelle stanze comuni dei bagni, proseguendo una nuova e inclusiva pratica espositiva che si rifà al live shooting.
• Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983 e Simone Trabucchi, 1982), presenta Vernascacadabra, una performance immateriale e radiofonica che aggiunge un nuovo tassello all’indagine vernacolare e sulle subculture che caratterizza il lavoro del duo. L’intervento si appoggia al sistema di amplificazione dei padiglioni della fiera, da cui Invernomuto trasmetterà una serie di composizioni per ocarina, annunciate e diffuse quotidianamente.
• Muna Mussie (1978), artista eritrea di base a Bologna, mette in scena Persona, un incontro tra l’artista e chi lo vorrà mediato dalla pratica del cucito, in cui la lingua è spazio politico-affettivo: Mussie sfida il visitatore della fiera a farsi ricamare su uno dei capi che indossa il proprio peggior difetto.
• Luca Trevisani (1979) presenta Ai piedi del pane, intervento inedito al crocevia tra l’attività performativa e la scultura metamorfica e biologica: opere da indossare, scarpe con suole di pane innestate su tomaie preesistenti, bassorilievi da portare a spasso per gli spazi di Arte Fiera. Un gesto di archeologia culturale che sfida con ironia le nostre gerarchie di valori materiali.

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